Il Consiglio comunale di Carrara, con una Delibera votata all’unanimità, ha deciso di aderire alla 19° edizione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, promossa dall’Associazione Libera il 21 marzo.
Il Comune di Carrara, come si legge nella Delibera, riconosce l’importanza di questa giornata per aumentare la consapevolezza dell’importanza e della partecipazione e della cittadinanza attiva, del coraggio e della testimonianza, soprattutto tra le giovani e i giovani carraresi: per questo il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta ad aderire alla manifestazione nazionale che si terrà a Latina sabato 22 marzo e ad inviare un suo rappresentante e il Gonfalone del Comune di Carrara.
La Giornata della Memoria e dell'Impegno è stata istituita da Libera a ricordo tutte le 900 vittime innocenti delle mafie: semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell' ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
“Ma da questo terribile elenco - scrive Libera - mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare”.
Grazie all’iniziativa di Libera Terra e di CIR-Food s.c., società appaltatrice per conto del Comune di una parte dei servizi di refezione scolastica, nella giornata di venerdì 21 marzo verrà utilizzata in tutte le mense delle scuole di Carrara pasta di semola prodotta sulle terre confiscate alla mafia.
L’Associazione Libera Terra nasce con l’obiettivo di valorizzare territori stupendi ma difficili, partendo dal recupero sociale e produttivo dei beni liberati dalle mafie per ottenere prodotti di alta qualità attraverso metodi rispettosi dell’ambiente e della dignità della persona. La pasta che verrà distribuita anche nelle mense di Carrara è prodotta da Cooperative Sociali che aderiscono a Libera Terra, nel rispetto della tradizione dei pastai siciliani. Le Cooperative Sociali Libera Terra forniscono prodotti straordinari, frutto del lavoro di giovani, che coltivano terre confiscate ai boss della mafia, tornate produttive e divenute guida di un circuito economico ora sano e virtuoso.