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La memoria della forma

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opere di Jorge Romeo e Stevens Vaughn. A cura di Massimo Scaringella
dal 18 marzo al 17 aprile 2016

A cura di Massimo Scaringella, l’esposizione presenta le sculture di Jorge Romeo, di origini argentine, da anni ormai radicato in Toscana e le opere dell’artista americano Stevens Vaughn.

Nel suo fare scultura Jorge Romeo non esprime lo spazio, sino a che lo trasforma, senza dividerlo. A volte la scultura è una maniera di esorcizzare, un disperato sforzo per apprendere, per appropriarsi del mondo. Il suo punto di partenza è il quotidiano, anche se non cerca di replicare fedelmente la realtà apparente, ma si spinge fino a scoprire l’architettura occulta insita in essa. Il risultato è molto chiaro per integrità ed equilibrio compositivo. L’unicità, aspetto di vitale importanza del suo lavoro, si conquista attraverso la composizione in cui gli elementi sono saggiamente disposti nello spazio, relazionandosi tra loro in un costruttivo sviluppo di forme. Forme che sembrano esistere solo in funzione della conoscenza di due qualità: la purezza e l’organizzazione.

Anche il lavoro di Stevens Vaughn svela il senso di una essenzialità visiva, solo apparentemente confusa, ma strutturalmente legata alla visione ironica e colorata della vita, che esprime con il suo incontenibile segno. La struttura, forse meglio dire la “ritualità”, di ogni opera è composta come l’espressione di un pensiero non verbale trasformato in una struttura articolata e consolidata nella rivelazione della realtà, dove si raccoglie un esercizio stilistico capace di trasformare il desiderio nell’ironia della creatività, in una dilatazione differita del tempo e dello spazio.
L’esperienza del creare si trasforma nei due artisti in una memoria del vissuto, in poche parole nella memoria della forma.

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